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LA GUERRA DI CARLO

 

Progetto Tesi Magistrale in Scenografia - indirizzo Cinema e TV

Accademia di Belle Arti di Brera

Relatore pratico Francesco Pagliariccio

Relatore teorico Orietta Berlanda

L'esigenza di scrivere questa tesi nasce dopo la scoperta di un manoscritto nella libreria di casa.

Spulciando tra le scartoffie di famiglia, infatti, ho scoperto un fascicolo di fogli contenente le vicissitudini di guerra di mio nonno Carlo Modolo. Chiaramente ogni reduce ha una storia incredibile da raccontare, ma quella di Carlo venne alle orecchie di Alessandro Zaino, un giovane giornalista che sostenne l'idea che la sua storia doveva essere assolutamente conosciuta e divulgata ai più, come esempio di umanità e resilienza. Egli ne raccolse la testimonianza e la pubblicò a puntate sulle pagine de ‘‘Il Ticino’’, intitolando la storia “La guerra di Carlo”.

La mia tesi pratica è stata concepita come uno studio scenografico per un ipotetico film biografico basato sulle straordinarie esperienze di mio nonno durante la guerra. Le rappresentazioni visive dei luoghi citati da Zaino mi hanno aiutato a immaginare ciò che il nonno ha visto e sperimentato sulla sua pelle. Grazie al suo racconto, anche se in forma di bozza piuttosto che di una sceneggiatura completa, ho ottenuto una solida base narrativa che ha alimentato la creatività e i possibili scenari.

Mio nonno si è sempre dichiarato antimilitarista e, nella tesi teorica, tenterò di trattare questo ampio argomento da un punto di vista più cinematografico-analitico. La storia del cinema, infatti, è stata testimone di un'ampia varietà di rappresentazioni della guerra e del conflitto armato nel corso del XX secolo: esse hanno spesso celebrato l'eroismo militare, la gloria delle battaglie e l'adrenalina dell'azione bellica.

Tuttavia, parallela a questa narrazione predominante, si è sviluppato un non ben delineato movimento cinematografico che potremmo catalogare come "cinema antimilitarista", il cui obiettivo è stato sfidare questa narrazione celebrativa e denunciare le devastanti conseguenze umane e sociali della guerra. Il cinema antimilitarista rappresenta un'importante corrente nel mondo cinematografico, emergendo come risposta critica al militarismo e alla violenza bellica.

Questa forma di cinema ha attraversato tutto il XX secolo, da periodi di guerra mondiale a periodi di crescente tensione geopolitica e conflitto regionale. Registi e cineasti di varie nazionalità e con differenti stili hanno utilizzato il medium cinematografico per esplorare, analizzare e condannare il militarismo, l'aggressione militare e le sofferenze umane innescate dalla guerra.

Questa tesi ha lo scopo di condurre un'analisi approfondita del cinema antimilitarista nei secoli XX e XXI, esaminando le radici storiche e le influenze culturali che hanno portato a questa forma di espressione cinematografica. Saranno considerati i registi chiave, le opere significative e i contesti politici e sociali in cui questi film sono stati creati.

L'obiettivo principale è di portare alla luce le diverse forme che l'antimilitarismo cinematografico ha assunto nel corso del tempo, dalle prime sperimentazioni agli esempi più contemporanei, esaminando le sfumature e le variazioni all'interno del movimento.

Un aspetto cruciale di questa ricerca è il riconoscimento del cinema come uno strumento potente per influenzare le opinioni pubbliche, le coscienze individuali e le percezioni collettive. Cercherò di confrontare il cinema di propaganda con il cinema antimilitarista durante l’età moderna e contemporanea.

In definitiva, questa tesi si basa sulla convinzione che il cinema non sia semplicemente uno specchio riflesso della società, ma un veicolo potente per plasmare le opinioni e promuovere il cambiamento sociale.

Attraverso l'analisi del cinema antimilitarista nel XX secolo, questa ricerca mira a esplorare come il medium cinematografico abbia contribuito a modellare le percezioni pubbliche della guerra, dell'antimilitarismo e della pace, offrendo una prospettiva critica e riflessiva sulla politica, sulla società e sull'arte cinematografica stessa.

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Chiara Modolo

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